2008 - SAN CALOGERO (VV) CONCORSO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI MASSIMA PER LA COSTRUZIONE DELLA “CASA DEL SOCIO”
Premessa
Il progetto per la nuova “Casa del Socio”, promosso dalla Banca di Credito Cooperativo di San Calogero è ispirato ai valori fondanti dell’istituzione ed è pensato per assumere un carattere “locale” di Architettura autoctona e regionale, rispettosa dell’ambiente in cui sorge e integrata col paesaggio e col contesto sociale.
Alle caratteristiche simboliche consone ad una istituzione bancaria, come la solidità e la protettività vengono affiancate qualità contemporanee di flessibilità spaziale e trasparenza.
L’edificio è concepito per divenire un centro culturale a disposizione della collettività di San Calogero, che si configuri come un composto organico di diversi spazi e diverse funzioni aggregate nel comune interesse attorno ad un fulcro sociale rappresentato dalla corte protetta al suo interno, come il melograno, simbolo della BCC di San Calogero, composto a sua volta da tanti chicchi uniti attorno ad un cuore comune.
Progetto
L’idea principale è di un edificio che, emergendo dal terreno, si delinea come un corpo variegato e mutevole costituito da una serie di volumi con altezze diverse ma saldati tra loro in un unicum volumetrico il cui profilo ricorda la morfologia collinare delle terre della Calabria. Una linea spezzata ma continua si sviluppa lungo il perimetro del lotto, realizzando una barriera di cinta di pietra che si staglia tra gli ulivi che contiene al suo interno una corte protetta.
L’edificio è collocato in posizione arretrata rispetto all’incrocio dei due assi viari principali e posto su di un basamento rialzato, in modo che lo spazio di ingresso si configuri come una piazza urbana a carattere pubblico, con una sistemazione a gradinate e allestita per favorire l’aggregazione.
Planimetricamente l’edificio è costituito da un volume principale dove è l’atrio di ingresso con gli spazi di rappresentanza e da due corpi che si allungano all’intero del parco di ulivi. Tale distribuzione è data da una distinzione nel programma, tra gli ambienti più propriamente riconducibile alle pertinenze dell’istituzione bancaria e ai suoi soci, come gli uffici, la sede del presidente, una sala di incontro e tempo libero, gli archivi privati e una foresteria per ospiti fuori sede e tra gli spazi aperti anche al pubblico in occasione di attività o eventi, come l’auditorium estendibile grazie ad un sistema di pannelli richiudibili, la sala polifunzionale per mostre, esposizioni e rinfreschi, la caffetteria-bar e le aule dedicate ai corsi di specializzazione. All’esterno la Casa del Socio si presenta come una alternanza di superfici in pietra locale intervallate da ampie vetrate trasparenti e schermate da una cortina continua di rete metallica che segue il profilo della spezzata.
All’interno un unico grande open-space avvolge gli spazi polifunzionali delle sale e
consente una fruibilità degli spazi senza impedimenti visuali. A seconda della necessità di uso degli spazi, i locali posseggono altezze diverse.
Gli ambienti aprono verso l’esterno e verso l’interno con una trasparenza suggestiva. È comunque alla piazza interna che sono rivolte le sale polivalenti che trovano nella piazza interna una continuità spaziale all’aperto. Nel programma di progetto questa piazza è predisposta per accogliere attività che possono essere correlate agli eventi organizzati dal circolo dei soci e fornire una componente complementare durante la bella stagione o flessibilmente servire per servizi di catering all’aperto o assemblee dei soci e lectures, grazie alle sedute a gradoni inserite nel lieve pendio che dal parco declina fino alla piazza pavimentata che formano un piccolo anfiteatro.
L’area restante del lotto su cui sussiste una vegetazione preminentemente coltivata a ulivi viene organizzata come parco pubblico aperto alla collettività. Gran parte degli ulivi vengono mantenuti e preservati. Un piccolo fabbricato staccato dall’edificio principale ma pensato come appendice formale di esso, al centro del parco ospita un chiosco-bar ed è immaginato come un punto di aggregazione sociale e di vitalizzazione del giardino nel momento in cui viene messo a disposizione dei cittadini e il parco aperto al pubblico.
Il progetto per la Casa del Socio viene elaborato tenendo conto di criteri di ecocompatibilità e di bioarchitettura.
Gli interni si caratterizzano per ambienti chiari, tinteggiati bianchi e da pavimenti sempre in lastre di pietra calcarea locale lucidata.
L’auditorium è stato calcolato per una capienza di 350 spettatori ampliabile per altri 350 posti grazie ad un sistema di pareti mobili a scomparsa che permettono di utilizzare la sala polivalente adiacente. Si è scelto di disegnare una sala in piano e con sedute mobili tradizionali per favorire una flessibilità degli ambienti che meglio serve ad un impiego al servizio di una collettività eterogenea.
La sala polivalente è resa luminosa da una ampia vetrata che la mette in comunicazione diretta con la corte interna. È questo lo spazio designato per esposizioni di arte e artigianato locale, mostre di arte, appuntamenti di cultura o rinfreschi, cerimonie, feste private. A questo scopo un locale cucina con servizi e spogliatoi è localizzato in adiacenza per ospitare catering e personale addetto.
Due aule destinate ad eventuali corsi di specializzazione si trovano all’estremità dell’ala pubblica.
Il corpo di accesso si presenta come un ampio ambiente aperto che filtra lo spazio e si colloca tra la piazza pubblica antistante e la corte interna sul retro dell’edificio.
L’atrio ospita un desk informazioni e distribuisce i flussi verso le due ali del fabbricato. Nel grande ambiente centrale vi sono anche la caffetteria col un angolo bar e uno spazio di incontro riservato ai soci.
Gli uffici sono dimensionati su due ambienti di segreteria e direzione con l’ufficio del direttore. Nella stessa area sono localizzati una foresteria. Gli archivi, sempre nella stessa ala dell’edificio, sono posizioni in un locale per metà seminterrato, che garantisce un certo grado di sicurezza e inviolabilità.